Michelangelo TrebastoniNewsOpinionisti

Lo scandalo dei vaccini che non arrivano

Scandaloso. In piena emergenza Covid, nel mezzo di una crisi governativa in cui nessuno si raccapezza, la Pfizer, azienda americana che dovrebbe consegnare i tanto attesi vaccini destinati all’Italia per risolvere la pandemia, decide unilateralmente di dimezzare le quantità. Secondo quanto comunicato dall’ufficio del Commissario Domenico Arcuri, la casa farmaceutica statunitense ha consegnato oggi in Italia circa 103mila dosi delle 397mila previste per questa settimana, dopo il taglio di 165mila deciso venerdì. Domani ne arriveranno solo 53.820 e solo mercoledì le restanti 241 mila. La comunicazione è stata data dalla Pfizer alle ore 17 agli uffici del Commissario, spiegando che il ritardo è dovuto al nuovo piano di distribuzione per le prossime settimane. La verità? Regola di mercato vuole che si dimezzino le quantità per aumentare i costi e nessuno tra i tanti protagonisti della vita politica, indaffarati a cercare i numeri al senato per salvare Conte, si occupa della querelle. Un ulteriore incredibile ritardo che penalizza chi ancora resta chiuso in zona rossa senza ristori. Una pletora di voci autorevoli deplora la decisione di Pfizer di ritardare la consegna delle dosi di vaccino all’Italia, ma senza soluzione. Si susseguono le riunioni  con le regioni, che hanno già scritto al commissario chiedendo in intervento, e una delle ipotesi sul tavolo è quella di mettere a punto una sorta di meccanismo di solidarietà, in base al quale chi ha più dosi nei magazzini le cederebbe alle regioni che ne hanno meno e devono fare i richiami. Una sorta di gara tra poveri. Il ministro Francesco Boccia ha convocato per domani alle 20 le regioni per discutere della campagna vaccini anti Covid 19 e sui tagli della fornitura Pfizer. Ancora riunioni? Il ritardo potrebbe pesare sull’avvio della fase 2 della campagna, nella quale la priorità per l’immunizzazione dovrebbe essere garantita innanzitutto ad anziani over-80 ma anche ad una prima quota di 400.000 pazienti oncologici, ematologici e cardiologici. Dopo il personale sanitario e gli ospiti delle RSA, che ancora attendono di essere tutti vaccinati, le richieste di accesso prioritario all’immunizzazione si moltiplicano, ad esempio per insegnanti ed altre categorie sensibili. Ma quando? Qualora pervenissero le dosi di vaccino attese, il vice ministro Sileri assicura che si procederà con la vaccinazione prima agli anziani over-80 e poi ai pazienti fragili, tra i quali quelli oncologici, rispetto a tutte le altre categorie della popolazione. Slittano ulteriormente i tempi e la possibilità di ritornare alla normalità si vanifica. Se la popolazione non verrà vaccinata a tappeto, la pandemia non cesserà. Ma la priorità per i nostri governanti é la crisi di governo, non l’emergenza Covid. Dobbiamo farcene una ragione. E gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, le partite iva, destinati a fare la fame e a chiudere per sempre, se ne faranno una ragione? Per loro, il destino é segnato dall’indecisionismo di questa gente.

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