AUGUSTA. L’ASSOCIAZIONE TRINACRIA FA UN DOPPIO PIENONE A CITTA’ DELLA NOTTE
di Giorgio Càsole
Augusta. Nel capiente teatro “Cannata” del complesso “Città della Notte”, sulla strada per Villasmundo, s’è registrato un doppio pienone, un fatto davvero straordinario per una commedia teatrale. Gongolavano, ovviamente, i nuovi gestori del bellissimo complesso; sorridevano compiaciuti i soci dell’associazione Trinacria, per essere riusciti nell’impresa non facile di calamitare, per ciascuna sera, un migliaio di spettatori, tanti quanti nel contiene il teatro, che, da qualche mese ha riapertole sale da cinema. Da qualche anno, almeno tre, da prima della nefasta pandemia da Covid 19, la compagnia amatoriale non incontrava il suo pubblico, nutrito e affezionato, cui da lungo tempo offre spettacoli di sicuro affidamento sul pano rappresentativo e sotto il profilo del divertimento spassoso. La Trinacria vuole far trascorrere agli spettatori due ore di sane risate, attingendo al repertorio teatrale in siciliano o adattando in siciliano commedie che, sin dall’inizio, possono generare benefiche risate, com’è successo, appunto, alla rappresentazione della commedia comica “Il settimo si riposò” di Samy Fayad, uno commediografo e giornalista di origini libanesi, nato a Parigi, ma formatosi a Napoli, tanto da essere considerato napoletano. Le sue commedie sono messe in scena, soprattutto da compagnie amatoriali, le quali, altrettanto di sovente, adattando il testo alla bisogna, com’è successo a Città della notte, grazie all’adattamento di Domenico Platania, che fa parlare in siciliano i personaggi, di cui modifica quasi tutti loro cognomi, in chiave siciliana, tranne quello di un evaso napolitano, il cui cognome, Capurro, ricorda quello del ladro buono, interpretato dall’indimenticabile Totò nel film “I due marescialli, con l’altro indimenticabile Vittorio De Sica. Le situazioni comico-grottesche sono quelle del copione originale, diviso in tre canonici atti, ma qui ridotti opportunamente a due. A interpretare la commedia, per la regia di Maria Luisa Spinali, al suo esordio, con l’aiuto di Mimmo Terranova, regista storico del gruppo, impegnati entrambi sulla scena come interpreti, Lino Mirabella, con mimica facciale e gestuale da comico navigato, Pippo Fàllica, sempre protagonista o deuteragonista in altre opere, che ha reso con bravura la maschera del balbuziente analfabeta e imbranato, Rosy Bitto, una suocera prorompente e irritante, Pippo Mirabella, l’evaso napoletano, con un inconfondibile accento catanese, Graziano Riera, buffo ipocondriaco, e Diego Fichera, Pina Miranda, Angelo Morello, Domenica Pappalardo, Rina Ravalli, Rosaria Terranova, che hanno fatto a gara per assicurare la riuscita piena dello spettacolo. La voce del cronista radiofonico è di Giuseppe Platania.