La cultura arbëreshe narrata, tra realtà e fantasia, nelle pagine di “Miseria”, il romanzo di Mario Calivà. La presentazione venerdì 20 Settembre in piazzetta Bagnasco. Collegamento con Gazmend Kapllani, professore alla “DePaul University of Chicago
Fantasia e tradizione sapientemente miscelate in un romanzo che, attraverso la storia di una famiglia immaginaria, porta alla luce il quotidiano di una comunità Arbëreshe come quella di Piana degli Albanesi. S’intitola “Miseria. Una storia arbëreshe” (Medinova edizioni) il romanzo di Mario Calivà che sarà presentato alle 18.30 di venerdì 20 settembre in piazzetta Bagnasco. Un evento che sancisce la ripresa delle attività della“Settimana delle Culture”. Sarà, infatti, presente anche il presidente, Giorgio Filippone.
Una presentazione, quella di venerdì 20, che sarà arricchita dal collegamento con Gazmend Kapllani, autore della prefazione, professore alla “DePaul University of Chicago”.
A dialogare con l’autore sarà Gilda Sciortino. Letture di Anna Maria Salerno.
L’appuntamento fa parte del cartellone degli eventi promossi e organizzati dall’associazione “Piazzetta Bagnasco” il cui obiettivo è animare il dialogo e il confronto attraverso temi che creano comunità. Sponsor della stagione culturale: Cappadonia Gelati e Liberto Motisi fiori. Modusvivendi la libreria che cura le presentazioni di libri alla presenza degli stessi autori.
IL LIBRO
Mario Calivà, con la maestria di un cronista pirandelliano in bilico tra realtà e fantasia, racconta la storia di una famiglia vissuta quasi un secolo fa a Piana degli Albanesi. L’autore, utilizzando uno stile originale, elegante e semplice, costruisce una realtà fatta di paradossi e passioni dove si mettono a nudo le commedie e le tragedie delle relazioni umane. La vera forza di questo romanzo è che, entro le sue coordinate, consegna il coacervo di un intero universo umano, tanto piccolo quanto immenso.
L’AUTORE
Mario Calivà è uno scrittore e drammaturgo arbëresh di Piana degli Albanesi. Diplomato in “Dram maturgia e Sceneggiatura” presso l’Accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio d’Amico” di Roma. Già dottore in Economia e Finanza ha conseguito anche la Laurea magistrale in Discipline dello Spettacolo con una tesi sul “Teatro Arbëresh come vettore di comunicazione identitaria”. Dal 2012 porta in scena le sue opere teatrali in lingua arbëreshe. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie tra cui: Percezioni, La luce dei punti lontani, Oltre l’oblio della voce. Nel 2017 pubblica il libro Portella della ginestra Primo maggio 1947, sedici sopravvissuti raccontano la strage” (Navarra). Nel 2019 a Pristina (Kosovo), per la casa editrice kosovara OM, esce Rrëmbyesi dhe Ara, un dramma e un monologo in lingua albanese. Nel dicembre del 2020, il monologo Araviene rappresentato presso il Teatro Nazionale del Kosovo. Nel 2020, per la casa editrice Besa, esce Le Leggi razziali e l’ottobre del 1943 e il monologo racconto in lingua arbëreshe Nostalgjia presentato a Berlino, Parigi, Ginevra e Vienna. In quest’ultima città, riceve un attestato di stima da parte dell’ambasciatore albanese presso la stessa capitale austriaca. Nel 2020, è ospite al Salone Internazionale del Libro e delle Culture in Lussemburgo. Nel febbraio del 2021, esce la sua raccolta di poesie Poezi Arbëreshe. Nel marzo dello stesso anno, tramite un progetto finanziato dal Ministero della Cultura del Kosovo, viene pubblicata a Pristina, dalla casa editrice OM, la drammaturgia Deti me ngyrë portokalli (Il mare color arancio). Ha lavorato presso la redazione romana di Rai Cultura ed è stato stagista al Teatro Massimo di Palermo. È presidente del “Mediterranean Poetry Prize” (www.mediterranean poetry.com).