Archeologia del mare, venerdì a Lipari presentazione del progetto “Neptune”. Scarpinato: «Vetrina per il nostro territorio»
I fondali di Lipari protagonisti del progetto “Neptune”, un nuovo sistema di digitalizzazione del patrimonio sommerso attraverso innovative applicazioni di intelligenza artificiale.
Venerdì 19 luglio, alle 18.30, al Museo archeologico regionale “Bernabò Brea” di Lipari, sarà presentata la campagna di ricerca sottomarina del relitto di Capistello con nuove tecniche di ricostruzione virtuale, finanziata con fondi del Pnrr, alla presenza dell’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato.
“Neptune” (Neural Rendering & Edge AI Platform for 4d synthetic Twins generation during Underwater Navigation & Exploration) prevede la realizzazione di una piattaforma per la gestione di sensori ottici innovativi e nuove reti neurali applicati su veicoli subacquei per la creazione di modelli digitali di ecosistemi sottomarini a scopo esplorativo, didattico e informativo, utilizzando metodologie sostenibili ed ecologiche. Il programma, finanziato con 700 mila euro, è risultato uno dei vincitori del bando a cascata per progetti di Ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei domini dell’intelligenza artificiale e della robotica, dello Spoke 5 del progetto “Raise” (Robotics and AI for Socio-economic Empowerment), un ecosistema dell’innovazione finanziato dal ministero dell’Università e della ricerca con l’Investimento 1.5 (M4C2) del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
«Questo progetto offre al territorio eoliano un’importante vetrina scientifica e un’opportunità di crescita in termini di valorizzazione del patrimonio archeologico e naturalistico – afferma l’assessore ai Beni culturali, Scarpinato – Il governo regionale sta investendo energie e risorse per la tutela e la promozione delle ricchezze storiche, artistiche e culturali della Sicilia, di cui le Eolie rappresentano gemme preziose. In particolare, proprio alla musealizzazione del relitto di Capistello a Lipari sono destinati 6 milioni del Fondo di sviluppo e coesione».
SCHEDA
Il progetto “Neptune” è stato concepito da un pool di piccole e medie imprese innovative guidate da Mywai, start up ligure che utilizza competenze, tecnologie e brevetti nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Sarà realizzato operativamente nel contesto dell’ecosistema dell’area marina protetta del Parco di Portofino in Liguria e, appunto, del relitto di Capistello a Lipari in Sicilia, gestito dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
I lavori saranno realizzati da partner esperti in esplorazioni marine (Ubica, Immersea). La proposta vanta anche il coinvolgimento del laboratorio di Image Processing (IPLab) dell’Università di Catania con la spin off Next Vision e dell’Istituto italiano di saldatura, membro del polo ligure della ricerca Eass (Energia, ambiente e sviluppo sostenibile), riferimento nel settore servizi e certificazioni di processi, che valuterà il progetto promuovendone i risultati in ambiti industriali critici per il monitoraggio di grandi impianti sottomarini. Le tecnologie che saranno utilizzate sono già state oggetto di brevetto e di sperimentazione in recenti progetti nazionali e comunitari, e consentiranno di creare una piattaforma per la gestione di sensori, algoritmi e veicoli subacquei per la realizzazione di innovativi modelli 3D sia dell’ecosistema naturale dei fondali liguri nella zona del Cristo degli Abissi nel Parco di Portofino che dei resti lignei del relitto inabissatosi nei fondali eoliani nel III secolo a.C.
Nella parte finale del progetto, al fine di rendere disponibili i risultati al grande pubblico, saranno realizzati eventi di edutainment/infotainment sia per i cittadini che per le scuole, con spazi pubblici allestiti per le dirette video delle esplorazioni, sia a beneficio di ricercatori interessati ad accedere ai dati e agli scenari 3D raccolti e alle tecnologie sperimentate. Attraverso l’adozione di strumenti avanzati e innovativi come la Generative AI e il Neural Rendering, che consentono di abbreviare i tempi di elaborazione dati e conseguire risultati qualitativamente migliori, “Neptune” si focalizzerà sulla generazione di modelli 3D subacquei in alta risoluzione ottenuti da sistemi di ripresa video e fotografica a peso, costo e dimensioni molto più limitati rispetto ai sensori “lidar” tradizionali. Tale metodologia di acquisizione sarà sperimentata su veicoli a guida remota subacquea (ROV-Remotely Operated Vehicle) con la possibilità di essere utilizzata anche su sistemi a guida autonoma (AUV-Autonomous Underwater Vehicle) con ingombri molto più compatti e leggeri rispetto a quelli necessari per trasportare i sensori “lidar” per tecniche di generazione di modelli 3D tradizionali. “Neptune” è coordinato dal responsabile tecnico scientifico Fabrizio Cardinali di Mywai ed è uno dei progetti affiliati allo Spoke 3 di “Raise”, coordinato da Marco Faimali, direttore dell’Istituto per gli impatti antropici e la sostenibilità in ambiente marino (Ias-Cnr). Obiettivo dello Spoke 3 è la protezione e cura dell’ambiente grazie all’ecorobotica.