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“Limitrofi”, presentato a Milano l’evento d’Arte contemporanea e cultura tra Greci d’oriente e Greci d’Occidente in programma a Siracusa dal 2 luglio al 10 agosto prossimi

Presentata nella Casa della Cultura di Milano, dall’associazione culturale Leucò Art gallery, sotto l’egida di Jean Blanchaert, “Limitrofi – Solo lo spazio ricorda”, la bi-personale di scultura e pittura di Stefania Pennacchio e Vassilis Vassiliades che sarà visitabile, dal 2 luglio al 10 agosto, all’Ex Convento del Ritiro di Siracusa. L’inaugurazione dell’evento, da un’idea di Vassilis Vassiliades, Stefania Pennacchio e Salvatore Nicosia, sarà anticipata, lo stesso giorno, da una giornata di studi dal titolo “Kairos: solo lo spazio ricorda – Confronto tra Greci d’Oriente e Greci d’Occidente” divisa in tre sezioni: “Studi sul Tempo” – “Studi sulla Lingua” – “Studi sullo Spazio”. A Milano è stato inoltre presentato il video dal titolo A-Kairos, che ha come tematica l’eternità che esiste, vive nella sottotraccia della materia che è linearità assoluta del tempo e il video Documentario “Limitrofi: solo lo spazio ricorda” regia di Katrina Eglite.

Alla presentazione della mostra (curata da Jean Blanchaert, con la direzione artistica di Stefania Pennacchio, Vassilis Vassiliades e Salvatore Nicosia) e della conferenza (con la direzione scientifica di Fulvia Toscano), erano presenti: Jean Blanchaert, curatore, gallerista e critico d’arte; Stefania Pennacchio, artista e docente di Arti Applicate all’Accademia di Belle Arti di Siracusa; Vassilis Vassiliades, artista e curatore della Biennale di Larnaca – Cipro; Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale – Milano; Giuseppe Marino, presidente della Camera di Commercio Italo-Cipriota; Joannis Tziros, console di Cipro a Milano; Federico Barbieri antropologo.

Concettualità evento. Il progetto prende il via dalla parola stessa che ne dà il titolo: “Limitrofi”. Quest’aggettivo è un composto della parola latina Limes «confine» e della parola greca τρέφω (tréfo) «nutrire». Come i margini di tutte le cose, il confine nutre e protegge. Si ibrida plasmando un mondo in continuo rinnovamento. L’evento articolato in più tappe e in diversi luoghi (Sicilia, Calabria, Grecia, Cipro) vuole creare un territorio ideale di confronto tra luoghi temporalmente e spazialmente differenti in cui è, però, rintracciabile la matrice greca classica comune ai popoli del bacino del Mediterraneo. La concettualità dell’intero evento prende il via dalle origini classiche del capoluogo aretuseo, muovendosi alla ricerca delle tracce identitarie sedimentate e tuttora riconoscibili nella cultura della Calabria e della Sicilia ellenofona. L’evento si muoverà, poi, verso Atene, sino a risolversi a Nicosia (Cipro) come ultima tappa. L’ideale territorio di confronto che l’evento vuole creare, vuole essere uno spazio libero, di dialogo ed approfondimento, oltre i confini nazionali. Uno spazio vicino in cui le tracce del passato si risolvono nella costruzione di un’idea nuova di contemporaneità. 

Mostra “Limitrofi – solo lo spazio ricorda”. La mostra parte da un confronto concettuale, estetico e culturale tra due artisti di confine, tra la forza materica delle sculture di Stefania Pennacchio e le pitture quantistiche di Vassilis Vassiliades. Il duale femminile-maschile, nutrendosi delle stratificazioni dei territori di provenienza dei due artisti (Sicilia/Calabria – Cipro) contribuisce alla creazione di un dialogo puro e atemporale alla ricerca della sacralità delle forme e dei colori traendo linfa dalle comuni radici mediterranee greche e greco-bizantine. La mostra (2 luglio – 10 agosto 2022) si terrà nell’Ex-Convento del Ritiro di Siracusa. Lo spazio espositivo, un’antica cappella barocca, è un luogo fortemente evocativo e rappresenta il palcoscenico naturale in cui lo spazio e il tempo, assi portanti della concettualità della mostra, trovano dimora. La gestione degli spazi è pensata per accentuare il dualismo tra la componete “temporale” rappresentata dalle opere materiche e verticali della Pennacchio e quella “spaziale” e lineare delle tavole di Vassiliades delle cui istanze l’artista si fa portavoce. 

Giornate di Studio “Kairos: Solo lo spazio ricorda – Confronto tra Greci d’Oriente e Greci d’Occidente”. Le Giornate sono suddivise in tre sezioni: “Studi sul Tempo” – “Studi sulla Lingua” – “Studi sullo Spazio”. I vari interventi divisi per tematiche, affidate per professionalità, mirano a definire un’identità culturale, antropologica e genetica attraverso la traccia che la stessa lascia sui territori e la materia intesa come arte. Il racconto del tempo verte a definire una sorta di spartito musicale entro il quale l’uomo antico e l’uomo contemporaneo tesse la propria esistenza. Le finalità, quindi, sono: proporre sul territorio una profonda ricerca culturale sull’identità della cultura greca classica e bizantina attraverso la chiave di lettura del passaggio del tempo sulla materia.

Tutto l’evento è realizzato con la collaborazione del Comune di Siracusa – assessorato alla Cultura, della Regione siciliana – assessorato alla Cultura, di Noi albergatori Siracusa col suo presidente Giuseppe Rosano e con il libero patrocinio del Ministero della Cultura e dell’Istruzione di Cipro e la Scuola di Belle Arti dell’Università tecnica di Cipro.

Cenni Biografici degli artisti

Vassilis Vassiliades è nato a Nicosia – Cipro nel 1972. Ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Perugia “Pietro Vannucci”. La personale ricerca artistica di Vassilis Vassiliades è frutto di una grande meditazione e ricerca, partendo da un senso di equilibrio in un ambiente geometricamente strutturato. L’elemento del tempo esiste solo come memoria attraverso un movimento. Vassiliades considera lo spazio l’ingrediente principale della nostra esistenza. Un’arte “quantistica” che ha la capacità di apparire simultaneamente in tempi paralleli diversi continuando a funzionare in modo altrettanto efficace. 

Stefania Pennacchio

È un’artista dalla carriera ormai consolidata da mostre internazionali, è dedita all’indagine e alla sperimentazione della scultura ceramica e del bronzo. Le sue origini calabresi e la cultura ionica sono ben presenti nell’uso delle tecniche di lavorazione di questi materiali. L’artista mescola e fa dialogare le millenarie conoscenze artigianali del Mediterraneo con quella dell’altrettanto lontana e affascinante tecnica giapponese del Raku. I materiali prediletti sono la terra (la ceramica), semplice e vera, i metalli, forti ma anche duttili, le pietre, antiche e stratificate in nome della storia e delle tradizioni che le hanno levigate.

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