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Immobilismo e ignavia i responsabili, dicono Parisi e Pugliares AUGUSTA. Il Crollo delle mura di Torre Avalos era stato annunciato da Legambiente Augusta. Si dice che il crollo (foto)di un tratto delle mura di cinta che ha interessato Torre Avalos è avvenuto perché la costruzione nonha resistito al ciclone Apollo. Non vogliamo fare ironia su un evento che colpisce la città e ferisce ancor più gravemente uno dei suoi monumenti simbolo ma dobbiamo pur dire che Apollo non è il solo colpevole e che anzi Amelia (ἀμέλεια =indifferenza, trascuratezza, negligenza) è la prima responsabile della catastrofe, per di più ripetutamente annunciata.Sin dalla metà degli anni ‘90 Legambiente ha condotto varie iniziative per richiamare l’attenzione sullo stato di degradoin cui versavano e versano i beni storici, archeologici e monumentali di Augusta. In alcuni momenti, grazie a fortunatecircostanze e alla lungimiranza e disponibilità di amministratori locali e regionali, si è riusciti a effettuare interventi diconsolidamento e di parziale o totale recupero delle strutture (Porta Spagnola, Hangar, Forte Vittoria, Castello di Brucoli).Anche la ricostruzione in tempi non troppo lunghi della parte del Rivellino Quintana crollata nel 2013 è stata il risultatodelle diverse e vigorose spinte di Legambiente (vedi la campagna “Settimana della Bellezza”) e di altre associazioni dellacittà.Nulla o quasi nulla si è fatto invece per gli altri beni monumentali che rimangono in costante stato di dissesto e a rischio crollo a causa della sordità, del torpore e dell’immobilismo di coloro che dovrebbero tutelarli e conservarli. Unacolpevole indifferenza che produce macerie e cancellazione della memoria e della storia del territorio e delle popolazioniche l’hanno abitato.È questo il caso del forte di Torre Avalos per il quale Legambiente è più volte intervenuta con iniziative, dossier e prese diposizione pubbliche per segnalare le condizioni di degrado, di precarietà e di rischio crollo in cui versa la struttura. Nel2005 la campagna “Salvalarte” si occupò del monumento e già allora denunciavamo lo stato di avanzato degrado e diabbandono, con il preoccupante aggrottamento sul lato ovest della Torre, e chiedevamo interventi di restauro e di manutenzione anche al fine di renderlo fruibile. Proponevamo di inserirlo in un’azione di fruibilità controllata, gestita in collaborazione con la Marina Militare, destinandolo a centro di Educazione Ambientale e Museo del Mare. Nel corso degli anni siamo tornati a chiedere misure e interventi di consolidamento e restauro per salvarlo dal crollo.Purtroppo senza risultato perché finora ha vinto l’ignavia.Oggi, davanti all’ennesimo disastro, a nessuno è consentito nascondersi dietro Apollo. Non ci sono alibi per l’incuria:chi ha in custodia i nostri beni si adoperi, com’è suo dovere, a riparare i danni, a provvedere al restauro e a restituire laTorre Avalos alla fruizione della collettività. Alla Magistratura siracusana chiediamo di accertare di chi sono le responsabilità dell’increscioso e irrefrenato deterioramento dei beni della città. Legambiente Augusta Valentina Pugliares, Enzo Parisi.

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