Sabato 24 aprile 2021 a Golasecca nel varesino presentazione 34° volume annuale di preistoria e archeologia nazionale di Sibrium con articoli sul territorio di Canicattini Bagni
«Ricostruire la propria identità, le proprie radici storiche e culturali, approfondire il passato per conoscere meglio il presente e programmare in modo adeguato il futuro».
Così il Sindaco di Canicattini Bagni, Marilena Miceli, nell’intervento scritto per il prestigioso volume annuale n. 34 della Collana di studi e documentazione nazionale “Sibrium”, diretta da Lucina Caramella ed edito dal Centro di Studi Preistorici e Archeologici di Varese, che anche quest’anno, grazie al lavoro dei giovani archeologi e specialisti dell’Associazione “Aditus in rupe” e del suo Presidente, l’archeologo canicattinese Antonino Cannata, riporta tre preziose testimonianze sul territorio di Canicattini Bagni.
Il volume verrà presentato in diretta streaming sabato 24 aprile 2021 alle ore 15:30 dalla del GAM, Golasecca Archeologia Multimediale del Comune di Golasecca, nel varesino, con gli interventi della Direttrice Lucina Caramella, del Vice Direttore Alfredo Lucioni, di Marco Petoletti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di Walter Serra della Casa Editrice Velar, ed i saluti e i ringraziamenti dei Sindaci di Golasecca, Claudio Ventimiglia, di Gallarate, Andrea Cassani, e di Canicattini Bagni, Marilena Miceli.
Tra gli interventi anche quelli dell’archeologo canicattinese Antonino Cannata, che illustrerà i tre articoli sul territorio siciliano riguardanti alcune tombe preistoriche monumentali individuate lungo il vallone Cavadonna, tra Siracusa e Canicattini Bagni, le dinamiche insediative nell’ex feudo di Sant’Alfano, e lo studio, che lo stesso ha realizzato, sul materiale ceramico rinvenuto durante il recente svuotamento della cripta, resa fruibile dopo oltre 60 anni grazie ad un’azione sinergica di pezzi della comunità canicattinese, della Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, risalente alla nascita dell’antico Borgo originario della città ed utilizzata dai primissimi anni del 1700 al 1840 per seppellirvi i morti.
«Obiettivi preziosi – ha ulteriormente sottolineato il Sindaco Miceli – che ci offre la ricerca archeologica e scientifica, grazie ad una moderna trasversalità multidisciplinare e all’impegno di giovani studiosi sempre più consapevoli della necessità cognitiva di attraversare le civiltà che ci hanno preceduto, di cui “Sibrium” ne raccoglie e conserva la memoria, per permetterci di valorizzare e conservare il vasto patrimonio dei nostri territori, facendone così dono alle nuove generazioni».
Sarà possibile seguire l’evento della presentazione su YouTube: youtu.be/o2CViBnqDUI