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Test di ammissione a Medicina, bisogna puntare sulle scuole di specializzazione.

Molti giovani diplomati stanno per affrontare i test di ammissione alle facoltà mediche, i cui accessi sono strettamente limitati. Alcuni rappresentanti, tra cui il segretario nazionale del Fronte Gioventù comunista, Lorenzo Lang, dice “basta” al numero chiuso. Il Covid-19 non ha fatto altro che dimostrare come in Italia le figure del medico e dell’infermiere risultino essenziali.

C’è chi è contrario al numero chiuso poiché si crede che non permetta agli studenti davvero promettenti di accedere alle facoltà desiderate. Il sogno della carriera medica, molto spesso, viene stroncato dal temibile test a cui i neo diplomati si sottopongono dopo molte ore di studio. I sacrifici delle famiglie italiane per far studiare i loro figli in vista dei test, iniziano già a partire dal quarto anno di liceo, pagando profumatamente corsi di preparazione e tomi di simulazione.

Ma c’è anche chi sostiene che il numero chiuso a Medicina non sia il vero problema. Il rettore dell’Università Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, ha asserito che la questione riguarda maggiormente gli scarsi posti di specializzazione a disposizione dei neo laureati. Bisogna agire sulle Scuole di specializzazione, investire nei corsi specifici post-laurea in Medicina e formare professionisti esperti in discipline diversificate. Troppo spesso negli ospedali pubblici si avverte la mancanza di figure professionali in branche specifiche, come anestesia, chirurgia toracica o rianimazione. Lo stesso rettore ammette che più medici vengono formati e meno borse post laurea saranno disponibili, perciò il numero chiuso serve a dare una formazione di qualità ai medici del domani. (fonte Adnkronos )

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