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Rosano, Noi albergatori: a Siracusa nel primo semestre pernottamenti turisti in buona   crescita:   +30.438   (+7,16%)   sullo   scorso   anno,   mentre   al   Parco Archeologico e al Museo Paolo Orsi la vendita dei biglietti si è impaludata


Siracusa, 22 luglio 2024 –
“Turismo a Siracusa, andamento positivo nel primo semestre con +30.438 pernottamenti (+7,6%) sul 2023; di cui +2.704 di  italiani  e   un   nutrito   +27.735 di stranieri  +12,8% sul 2023”. Sono i dati rilevati dal presidente di Noi albergatori Siracusa, Giuseppe Rosano, il quale precisa: “Per luglio si vocifera già di un calo di viaggiatori ma in questo campo non si può andare a caso; bisogna attendere i dati a consuntivo che si potranno avere solo i primi giorni di agosto, quando si potranno anche analizzare le cause di questa eventuale riduzione di presenze turistiche, per molti imputabili all’assenza di grandi concerti al Teatro Greco di Siracusa”. 

Rosano aggiunge: “Di contro bisogna registrare che, nel corso del semestre di quest’anno, hanno acquistato biglietti al Museo Paolo Orsi un totale 25.270 persone a fronte di 25.860 del 2023, quindi un calo di biglietti venduti di 590, mentre il Parco Archeologico ha sbigliettato 353.318 visitatori contro i 352.874, rispetto sempre allo stesso periodo, registrando quindi una lieve crescita di appena un +0,13%. Dopo   la   lettura   di   tale   allarmante   conta, all’interno del   Centro   Studi   di  Noi Albergatori  ci   siamo   preoccupati   e   abbiamo   velocizzato   l’elaborazione dei   dati sull’affluenza di turisti, italiani e stranieri, in soggiorno nella nostra città. Rasserenati dal   confronto   effettuato   tramite   l’Osservatorio   Regionale   Turismo   e Istat, abbiamo riscontrato che Siracusa, all’opposto, ha beneficiato di un andamento di flussi turistici positivi. E   allora   viene spontaneo domandarsi: perché Parco e Museo arrancano e registrano tale irrilevante affluenza?”

“Ma   c’è   un   altro   tassello   che   non   si   può   ignorare – continua il presidente di Noi Albergatori Siracusa -i   due   contenitori archeologici sono visitati, pure, da escursionisti in transito, spesso formati da gruppi turistici, scolaresche numericamente assai superiori dei turisti soggiornanti a Siracusa. Quindi il florilegio avrebbe dovuto totalizzare altri e più consistenti risultati. A questo punto ci siamo chiesti il perché dell’avvenuta riduzione di biglietti venduti. Lo studio l’abbiamo eseguito sommessamente, perché non sarebbe educato entrare in casa d’altri. Oltretutto, dietro il sipario del Teatro Greco, nei conciliaboli se ne parla, e ognuno esprime giudizi, valutazioni e considerazioni. Tra le altre cose, c’è da dire che tutti gli altri contenitori archeologici sparsi in Sicilia hanno beneficiato di una maggiore affluenza di visitatori rispetto allo scorso anno: citiamo soltanto Taormina +14%, Selinunte +11%, Segesta +4,68. Ora: siccome il fenomeno del calo dei visitatori del Parco e Teatro Greco è rilevante, sarebbe opportuno parlarne, a bassa voce e con serena razionalità, al fine di evitare che i due pilastri di attrazione turistico-culturale perdano competitività.  Con chi parlarne? Soltanto con chi è al comando delle due strutture. Se lo vorrà, il direttore, attraverso   un   incontro-raffronto,   in   uno  spirito   di   collaborazione – conclude Rosano -potrà fornire elementi utili per capire. In quella occasione Noi albergatori metterà a disposizione studi e analisi dei flussi turistici del territorio e altro. Mentre il direttore   potrà  illustrarci   meglio,   affinché   si   informinoturisti in   soggiorno sull’iniziativa di lasciare alla libera fruizione dei visitatori il Parco e il Museo Paolo Orsi nelle ore serali. Il Museo e il Parco Archeologico non possono essere considerati un’isola al di fuori del contesto  turistico-culturale   siracusano,   perché contribuiscono   a   formare, assieme alla ricettività alberghiera, una parte rilevante dell’offerta turistica e quindi fonte di reddito e crescita economica per la collettività siracusana. Per questa ragione l’interlocuzione si rende necessaria e urgente”. 

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