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La nascita di Mara: la ragazza che divenne Musa

Il 19 luglio per il mondo dell’arte contemporanea è una data significativa, in quanto si celebra il compleanno di Mara, una delle vere e rare muse viventi, che sta incarnando i più autentici ideali a cui può tendere una fonte di ispirazione. Mara è una delle donne più misteriose e magnetiche presenti sulla scena artistica italiana, da più voci definita come Perla del Mediterraneo, per essere riuscita a trasmettere un ideale senza tempo, naturale e dai rimandi classici, capace di abbracciare con la sua femminilità sia il presente come epoche del passato.A lei sono state dedicate numerose pubblicazioni monografiche e centinaia di opere d’arte, nel 2015 è stata la Dama del Palio dell’Assunta di Fermo e ritratta nel drappo medesimo. Le opere che la riguardano sono conservate in importanti collezioni private, chiese e musei prestigiosi. Un suo ritratto presente nella collezione Benetton è stato esposto presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. A nessun’altra donna nella storia è stata riservata in vita una trilogia di volumi che la ritraggono in fotografie e disegni quale autentica musa, consacrata con la presentazione dell’opera editoriale, presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma.

Spesso si è soliti confondere il ruolo della musa con quello della modella, utilizzando il termine a sproposito quando si tende ad associare la donna di un certo fascino ad un prodotto commerciale nell’ambito della moda, della musica o del cinema. Mentre la musa col suo carisma non è una comparsa piacevole o un accorgimento estetico, bensì è pura vitalità femminile cosciente del suo ruolo insostituibile di una protagonista che non deve rimarcarlo. La musa domina il tempo e lo attraversa evolvendo, la modella ne è presto vittima. La modella è essenzialmente affiancata ad un brand, la musa al contrario è totalmente estranea alle logiche di mercato ed indifferente all’apprezzamento generale. Per tale ragione la vera musa la si può riconoscere in quanto riservata e protetta, non sovraesposta e nemmeno in cerca di riconoscimento, brilla in rapporto alla totale fusione con l’artista, completandosi a vicenda, in quella danza cosmica tra arte e vita.

L’opera recentissima che accompagna questa ricorrenza, vede Mara protagonista di un dipinto ad olio su tela di Mario Vespasiani, nelle vesti di una sirena-regina del mare che osserva dagli abissi un veliero solitario, che effettivamente fuoriesce dal quadro. L’opera racconta dell’Olandese Volante, che secondo il folclore è quel vascello fantasma che solca i mari in eterno senza una meta precisa e solo il vero amore può interrompere l’incantesimo. Il dipinto intreccia le note del Der fliegende Holländer di Richard Wagner e i colori virati del film degli anni ’50 

Pandora and the Flying Dutchman conducendoci nel mistero di una presenza femminile in grado di abbagliare e risplendere di tutti i colori del creato. Una perfetta sintesi per descrivere l’aspetto ipnotico e inafferrabile di Mara, presenza concreta e onirica di una figura oggi così rara.

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