Siracusa. Andrea Firenze sull’adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) approvato ieri dal consiglio comunale
Pubblichiamo di seguito l’intervento del cons. Andrea Firenze, presidente della commissione Lavori Pubblici, in merito al piano PEBA
“Introdotto nel lontano 1986, il concetto di P.E.B.A. ha segnato un passo fondamentale nella nostra legislazione, dimostrando una crescente sensibilità verso le esigenze di tutti i cittadini, in particolare quelle delle persone con disabilità. Nonostante gli anni trascorsi, l’attualità e l’urgenza di implementare efficacemente questi piani non sono diminuite. Anzi, il crescente bisogno di spazi pubblici e privati accessibili rende i P.E.B.A. più rilevanti che mai.
L’obiettivo di questi piani è chiaro: rendere ogni angolo della nostra città, ogni edificio, strada, piazza, parco e giardino, fruibile da chiunque, senza eccezioni. La visione è quella di un’urbanistica inclusiva, che riconosca il diritto alla mobilità e all’accessibilità come pilastri fondamentali della dignità umana.
Eppure, nonostante la legislazione vigente richieda che ogni comune sia dotato di un P.E.B.A., la realtà con cui ci confrontiamo quotidianamente dimostra che molto resta ancora da fare. Troppi ancora sono gli ostacoli che impediscono una piena accessibilità, troppo spesso ci si imbatte in barriere architettoniche che rappresentano un limite tangibile alla partecipazione attiva di tutti i cittadini alla vita della comunità.
I P.E.B.A. non sono solo una mappatura delle barriere esistenti, ma un piano d’azione, una strategia che prevede interventi specifici, la stima dei costi e la definizione delle priorità. Sono la dimostrazione tangibile del nostro impegno a trasformare l’ambiente che ci circonda, rendendolo più accogliente e vivibile per tutti.
Inoltre, il Piano può essere anche una bussola che guida la nostra Amministrazione Comunale nella complessa rete di opportunità finanziarie messe a disposizione a livello nazionale, regionale e europeo. Essi rappresentano una chiave di volta per accedere a fondi indispensabili, che possono significativamente accelerare e amplificare i nostri sforzi verso la creazione di una società più accessibile.
La presenza di un piano ben strutturato, con progetti dettagliati e una chiara stima dei costi, è spesso un requisito indispensabile per l’accesso a questi fondi. Le istituzioni finanziarie e gli enti sovranazionali cercano progetti solidi, sostenibili e ben pianificati, che garantiscano un impatto sociale tangibile. In questo contesto, i P.E.B.A. diventano il nostro biglietto da visita, la dimostrazione del nostro impegno e della nostra capacità di pianificazione a lungo termine. In questo senso, il P.E.B.A. che nasce dall’imprescindibile condivisione del lavoro di tutti i settori dell’ente può certamente restituire agli stessi un grande contributo tecnico e funzionale ad esigenze dei diversi Settori.
Oggi, più che mai, è essenziale rinnovare il nostro impegno verso l’eliminazione delle barriere architettoniche. È un dovere morale, sociale ed etico, che ci interpella direttamente come comunità. Dobbiamo lavorare insieme, con determinazione e senso di responsabilità, per garantire che i P.E.B.A. diventino realtà in ogni angolo del nostro territorio.
Per fare la cronistoria di come si arriva a questo Ordine del Giorno bisogna menzionare il lavoro del Consigliere Vaccaro che ha presentato le esigenze di accessibilità di alcune strade cittadine, che ha subito trovato il mio interesse e quello del Consigliere Burti. Abbiamo, infatti, ravvisato la necessità di uno strumento sistemico e completo. Da questo input, la Commissione ha quindi adottato questa proposta scegliendo all’unanimità di proporre questo Ordine del Giorno al Consiglio Comunale che intende impegnare l’Amministrazione Comunale ad attivare tutte le procedure necessarie affinché il Comune di Siracusa possa dotarsi di questo fondamentale strumento.
Nell’ottica di sviluppare una proposta, anche preliminare, che sia il più completa e condivisa possibile, si auspica e si suggerisce di avvalersi non solo della collaborazione delle Università e delle Scuole ad indirizzo tecnico ma ad avviare un dialogo serrato con le Associazioni di Famiglie con Disabilità, di cui vedo alcuni rappresentanti oggi in sala, e con organismi esperti sul territorio nazionale come P.E.B.A. Italia Onlus.
In questa direzione, il nostro impegno deve essere chiaro e inequivocabile. Non possiamo permetterci di indugiare o di sottovalutare l’importanza di un accesso universale. È tempo di agire, di fare della nostra città un modello di inclusività e di rispetto per i diritti di ogni cittadino”.