SALUTI DA ASSISI
Manca davvero una manciata di giorni al Natale e le suggestioni che arrivano dalla cittadina di Assisi sono uniche, un luogo carico di spiritualità ma anche di storia e tradizione. Chi visita Assisi lo fa con profondità religiosa, ripercorre la storia di San Francesco, attende in silenzio la lunga fila per entrare in basilica e, tra una meditazione e una preghiera alza gli occhi per godere delle meraviglie del ciclo pittorico di Giotto. La sensazione è quella di trovarsi finalmente senza tempo, il peso che ciascuno porta dentro per un attimo lascia spazio alla riflessione, alla santità del poverello di Assisi. Usciti dalla basilica, ci si immerge in un vero borgo medievale che, nonostante i terremoti, resiste e si concede allo sguardo di un turista attento che saprà intercettare anche ciò che resta della civiltà greca e romana.
Il mito vuole che le origini della città siano da attribuire a Dardano proveniente dalla stirpe fondatrice di Troia. La città sarebbe nata ben 8 secoli prima di Roma e il suo fondatore avrebbe voluto ringraziare Atena dea della sapienza, edificando un tempio a lei consacrato, visibile ancora oggi nella piazza principale e che ingloba la chiesa di Santa Maria sopra Minerva, potente testimonianza del periodo classico e della convivenza tra paganesimo e cristianesimo.
Nella Naturalis Historia, Plinio il Vecchio racconta che il popolo degli Asisinates appartenevano al popolo degli Umbri e che furono tra i più antichi abitanti d’Italia. sempre secondo la testimonianza dello storico latino, Assisi e Perugia furono spesso in guerra, almeno sino al III secolo a.C. Dell’epoca della Res publica romana si sa che Assisi fu città foederata fino ai primi del I secolo a.C.
Dell’età imperiale è noto che – data la salubrità dell’aria – fu meta di villeggiatura dei Patrizi romani. Del periodo romano si conservano evidenti tracce nell’ordito della città. Nei sotterranei della Piazza del Comune, il foro romano è visitabile e gode di ottima salute.Tuttavia non è il foro il centro dell’insediamento bensì un santuario legato al culto delle acque che confluivano forse da una fonte direttamente dentro il tempio. Assi aveva anche un anfiteatro che si legge osservando la disposizione degli edifici nella zona di Piazza Matteotti poiché le case sorgono sulle fondazioni dell’anfiteatro e sono disposte nella tipica pianta ellittica romana. Forse non tutti sanno che Assisi ha dato i Natali a Properzio, grande poeta della prima età imperiale. Sotto la cripta di Santa Maria Maggiore si trova proprio la Domus Sesto Properzio dove il poeta avrebbe vissuto da giovane prima di trasferirsi stabilente a Roma.
Quando il cristianesimo si diffonde in occidente, Assisi ha i suoi primi martiri come Rufino protovescovo della città e oggi patrono. Rufino – dopo essere stato scoperto dal proconsole romano Aspasio – fu torturato, e, non volendo abiurare, gettato nel fiume Chiascio con una macina di pietra al collo.
Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Assisi sarà prima presidio del goto Teodorico e poi bizantino con Belisario e dopo Narsete. Nel VI secolo il re longobardo Alboino annetterà la città al Ducato di Spoleto e così reterà fino all’arrivo di Carlo Magno. È in questo periodo che nascono i primi castelli. Dopo il passaggio di Federico il Barbarossa e la costruzione della Rocca di S. Maria Maggiore anche Assisi vive l’opposizione cruenta tra Guelfi e Ghibellini. Proprio in questi anni, tra il 1181 e il 1182, nasce Giovanni di Pietro di Bernardone, ai più conosciuto come Francesco, l’uomo che ha rivoluzionato e salvato da una crisi profondissima e insanabile la Chiesa Cattolica richiamandola ai valori della pace, della povertà e della fratellanza. Dopo la sua morte nel 1226 e la sua canonizzazione avvenuta nel 1228, Assisi è diventata il centro dell’arte e della cultura raggiungendo uno splendore mai avuto prima di allora, fucina di grandi artisti accorsi da tutta Italia. Grazie a Frate Elia, generale dell’ordine francescano voluto da San Francesco, sono state costruite la basilica inferiore e quella superiore. Dopo anni gloriosi la storia di Assisi è travagliata, diventa teatro di guerre e pestilenze, e, a metà del Cinquecento, è territorio dello Stato Pontificio. Napoleone Bonaparte durante la spedizione in Italia la conquisterà e saccheggerà, portando via i tesori da tutte le sue chiese. La città mostrerà segni di ripresa solo a partire dai primi XX secolo.
Nel 1939, per volere di Pio XII, San Francesco è proclamato Patrono d’Italia e da questo momento Assisi torna a brillare.