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Notte di S. Lorenzo

Oggi 10 Agosto, Notte di San Lorenzo, la tradizionale serata estiva che vede tutti col naso in sù nell’attesa di vedere una stella cadente, per esprimere il proprio desiderio.

Come tante altre, l’usanza ha radici antichissime se si pensa che le prime segnalazioni di avvistamenti delle Perseidi sono attestati in Cina, verso il 36 dopo Cristo, anche se gli aspetti che più ci riguardano risalgono al mondo greco-romano. Infatti, prima dell’avvento del Cristianesimo, aruspici e sacerdoti interpretavano quei segni della natura come interventi divini. O ancora, a Sparta, ogni 9 anni, il regnante era assoggettato al volere delle stelle: se in quel periodo una stella cadente veniva avvistata, il sovrano era deposto perchè l’evento era presagio di sventura.

Durante le feriae Augusti, al tempo dei Romani, numerose erano le celebrazioni dai fescennini alle processioni in onore di Priamo, dio della fertilità. Se durante il corteo erano avvistate stelle cadenti, era auspicio di buon raccolto per i mesi successivi.

Ma la Notte di San Lorenzo, come la conosciamo oggi, trae origine dall’omonimo santo di origini spagnole, bruciato sulla graticola per ordine dell’imperatore Valeriano. La testimonianza raccolta da Sant’Ambrogio ricorda che le stelle cadenti che ammiriamo ogni 10 agosto siano i carboni su cui il Santo subì tal martirio. 

Un’ultima curiosità: anche l’etimologia della parola desiderio è collegata agli astri, dal latino de siderum (sulle stelle).

E allora, questa sera attendiamo la nostra stella cadente con l’augurio che possa riportarci a una dimensione più ottimista per il prossimo futuro e meno incerta di quanto sia stata nell’ultimo lungo anno.

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