Siracusa, ultimissime regionali 2022
Da un accordo raggiunto a livello nazionale tra Berlusconi, Salvini e Meloni, la candidatura del centro destra per la Presidenza della Regione Sicilia sarebbe della Lega. Candidato in pectore é il sen. Minardo, ricco petroliere di Ragusa. Pochi minuti dopo la sigla dell’accordo, Raffaele Lombardo da Grammichele, una delle pochissime teste pensanti dell’Isola, allea con Salvini il nuovo Movimento per l’Autonomia, garantendo i seggi a palazzo dei Normanni ai suoi candidati. A Siracusa, candidati di punta della lista lombardiana saranno Franco Zappalà e Mario Bonomo. Il primo, consigliere comunale da sette lustri, il più longevo di palazzo Beneventano, due volte mancato deputato per pochissimi voti, ha aderito al progetto di Lombardo, per cui ritenterà il colpo, contando sul suo impegno mai sopito sempre al servizio del sociale e su una corposa compagine di amici che lo supporta attivamente da sempre, il secondo, già deputato regionale, poi fermatosi per un rinvio a giudizio da cui é stato prosciolto a formula piena nel settembre scorso, si avvale dell’appoggio dell’establishment regionale e su una rete di amicizie che contano e che attendevano il suo rientro nella politica attiva. Ritornerà nell’agone politico anche Enzo Vinciullo, che la volta scorsa, pur avendo mietuto una messe di voti in tutta la provincia, restò fuori da sala d’Ercole, avendo sbagliato la scelta della lista, cui non scattarono i seggi, non avendo raggiunto il quorum. Infine, Giovanni Cafeo, deputato in carica in quota Gino Foti, che gli addetti al lavoro ritengono non avrà problemi per la rielezione, cui viene riconosciuto che in questi quattro anni ha partecipato da protagonista alla vita politica e sociale della provincia aretusea, nonché a quella palermitana d’aula, lavorando alla composizione di un proprio gruppo politico, omogeo e presente in tutti i comuni. A sostegno della candidatura di Minardo, si sta organizzando una grande area di centro, in cui confluirebbe l’UDC, Cantiere Popolare di Saverio Romano, Italia Viva di Renzi, gli ex di Alfano, etc.. Stando alle indiscrezioni, la Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro non avrebbe ancora aderito al progetto, mentre al governatore in carica Musumuci verrebbe riconosciuto un incarico importante nel governo nazionale, se accetterà di ritirarsi. Probabilmente, non aver strutturato nel tempo il suo movimento nelle nove province e non aver inglobato amministratori locali e dirigenti di partito, ha reso debole la sua ricandidatura. Nessuna notizia ancora dal centro sinistra. L’un contro l’altro armato, il PD non ha espresso indicazioni di massima né dichiarato candidature di punta. L’unico ad essersi messo in campo a Siracusa é l’imprenditore Gaetano Cutrufo, che ritenterà questa volta con il partito di Letta, dopo la debacle di quattro anni orsono con Alternativa Popolare a sostegno di Fabrizio Micari.
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