NewsOpinionistiRosalia Giangreco

Lavoro e donne

Primo Maggio, festa del lavoro. Certo anche quest’anno sarà sottotono, c’è ben poco da festeggiare vista la situazione di alcune categorie di lavoratori ridotte all’osso a causa della pandemia e di provveddimenti spesso poco sensati. Oggi più che mai merita una riflessione il rapporto tra donne e lavoro. Mamme, mogli, figlie, lavoratrici…Quanta fatica per far quadrare i conti, quanti sorrisi tirati per fingere in casa che fuori vada tutto bene. Quanti sfoghi in silenzio se qualcosa non va.  Quanto tempo rubato a se stesse per dedicarsi al meglio a figli e mariti.  Disponibili 24 ore al giorno, danno anima e corpo al lavoro, qualunque sia, perchè sono determinate e credono con caparbietà in ciò che fanno. Portano avanti un’azienda che si chiama casa anche se questo si dà troppe volte per scontato, perchè fa parte dei suoi compiti, secondo una legge non scritta, e dunque è svilito il lavoro domestico, compresi gli andirivieni per portare i bambini a fare sport o altre attività ludiche, per accompagnare gli anziani genitori dai medici o accudirli, per fare la spesa, perchè nonostante si dica che c’è parità uomo/donna, nella vita reale non è così. Donne costrette a nascondere una gravidanza perchè rischiano il posto di lavoro, donne sole disposte a svolgere con dignità i lavori più umili pur di aiutare il bilancio familiare, casalinghe o professioniste, instancabili lavoratrici anche quando lo stress e la stanchezza soffocano la gola e offuscano la vista, eppure le prime a essere licenziate, impiegate part-time non richiesto, etc. Quale pari dignità del lavoro rispetto agli uomini? Durante la pandemia tra coloro che hanno perso il lavoro il sono state donne per oltre il 70%, e in Italia le occupate sono solo il 44% rispetto all’obiettivo che l’UE si era ripromessa di raggiungere già nel 2010 pari al 60%. 

Più occupazione femminile nell’Italia che riparte. 

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