Femminicidio: è allarme sociale
Mentre l’attenzione è rivolta alle varianti covid che fanno aumentare il tasso di positività, oggi al 5,6%, mentre Amadeus annuncia Loredana Bertè come superospite del tanto atteso Festival di Sanremo e le partite di Champions League vanno in prima serata, passa inosservato il numero crescente di femminicidio in Italia, senza contare le offese gratuite sui social a donne più o meno note. Cosa succede nella nostra società? Il dato più preoccupante è che il fenomeno si sia diffuso anche tra giovanissimi, come dimostra uno degli ultimi casi di cronaca in cui la vittima, una ragazzina di appena 17 anni, è stata uccisa dal fidanzato diciannovenne. Quali sono le cause che portano a simili azioni? Certamente una società così complessa e mutevole non rende semplice l’esistenza a chi è insicuro, irrisolto o magari a chi non riesce a trovare una giusta collocazione lavorativa e non solo. Ecco allora che si ritrova nella coppia ciò che fuori si fatica a conquistare. Questo pseudo benessere col tempo soffoca l’altro, al punto che la decisione di interrompere un legame, è unilaterale, ed è il carnefice che la subisce. Dunque possesso, ossessione, che non possono trovare compatibilità con la parola amore e che diventano stalking, aggressione. A reagire è il cervello arcaico, quello irrazionale che sovrasta e determina l’agire dell’assassino che, sentendosi sopraffatto, reagisce con la stessa violenza dell’uomo primitivo.
La situazione sanitaria del Paese, stretto ancora dalla morsa del covid, ha aggravato la situazione perchè le associazioni che si occupano delle donne vittima di violenza non hanno potuto garantire alle stesse, in pieno lockdown, di lasciare la casa condivisa e trovare una sistemazione protetta altrove. Inoltre, l’aumento della disoccupazione femminile ha costretto molte di loro a restare con mariti o compagni, avendo perso il lavoro.
Bisogna intervenire tempestivamente per evitare che al lungo elenco di vittime da gennaio 2021 a oggi non si aggiungano altri nomi, non si tolgano altre madri ai propri figli, figlie alle madri.