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Siracusa: una lapide per ricordare la vittime delle foibe

Il sindaco, Francesco Italia, il prefetto, Giusi Scaduto, e due alunne degli istituti comprensivi “Karol Wojtyla” e “Salvatore Raiti” hanno scoperto stamattina la lapide che, nel Giorno del Ricordo, il Comune ha installato in riviera Dioniso il Grande, nell’area del  Monumento ai caduti, per commemorare le vittime della foibe. Presenti, tra gi altri, l’assessore alla Cultura, Fabio Granata, i vertici provinciali delle forze armate e delle forze dell’ordine e i rappresentanti delle due scuole coinvolte nell’iniziativa.

La cerimonia è stata aperta dell’inno nazionale eseguito dagli studenti del “Wojtyla”, e da un intervento del sindaco Italia. “Questa lapide – ha detto – va nel senso della riconciliazione e contro la politica che si trasforma in ideologie fondate sulla prevaricazione. Siamo qui per dire che tale follia può macchiarsi di crimini gravissimi contro l’umanità per poi teorizzare che esistono morti di serie A e morti di serie B a seconda dell’appartenenza, della religione, della nazione, del colore della pelle”. 

Il sindaco Italia ha dato fiducia ai giovani per il futuro e ha invitato tutti a rispecchiarsi nella Storia per non ripetere più gli errori del passato. “La storia recente e recentissima – ha concluso – dimostra che certi rischi non sono alle nostre spalle e che ancora oggi ci sono governanti che fondano il loro potere sulla paura spinta fino al terrore e sulla sistematica violazione dei diritti umani e politici”.

Anche il prefetto Scaduto ha parlato ai giovani invitandoli e impegnarsi affinché certe vicende che hanno segnato e segnano l’umanità non si ripetano più. Poi dopo la lettura, da parte di alcuni ragazzi dei due istituti comprensivi, di ricordi di chi visse quel massacro, la scopertura della lapide su cui è stato inciso: “In memoria dei martiri della foibe, 10 febbraio Giorno del Ricordo”.

Per l’assessore Granata “anche se gli italiani non possono ancora avere una memoria condivisa rispetto alla tragedia del secondo conflitto mondiale, certamente si può lavorare per la condivisione di memorie diverse. Questo piccolo tassello – ha aggiunto Granata – voluto dall’amministrazione comunale va in questa nobile direzione: fare appropriare il sacrificio di migliaia di italiani uccisi nelle foibe aldilà degli schematismi ideologici e in nome dell’identità nazionale”.

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