OpinionistiRosalia Giangreco

Caro signor coronavirus le scrivo…

L’editoriale di venerdì

Caro Signor Coronavirus

lei che di regale non ha nulla parte la prima parte del nome, lei che da oltre 40 giorni ha stravolto le nostre vite e crede di avere la meglio su di Noi, lei che ha sguinzagliato iene e sciacalli che si sono accaniti fino all’ultima mascherina, non pensi di averla vinta su di Noi. Noi che guardavamo il calcio la domenica stravaccati sul divano, dopo avere divorato la parmigiana della mamma e le lasagne, noi che riempivamo i teatri, gli stadi e i pub il sabato sera…Noi che dopo il 21 marzo, tiravamo fuori la roba estiva e affollavamo il lungomare e Corso Matteotti…perchè Primavera era arrivata…Noi che banalmente ci alzavamo ogni mattina, stropicciavamo gli occhi e dopo una doccia veloce andavamo a lavorare, puntuali come orologi svizzeri, Noi che si litigava in famiglia per chi dovesse accompagnare a scuola i bambini. Noi che aspettavamo il week end per portare i piccini dai nonni e goderci la coppia con gli amici. Noi che seppure pigri, il pomeriggio mettevamo un leggings, un pantaloncino e una maglietta e andavamo a sgambettare in palestra…

Vede signor covid-19, Lei ha messo in standby le nostre vecchie abitudini a cui ancora  per un bel po’ di tempo dovremo rinunciare ma le dirò di più, saremo noi a volerle cambiare, perché abbiamo capito che nulla è scontato, nemmeno l’abbraccio caloroso tra amici o la stretta di mano fra conoscenti. Lei ci ha ridato il tempo per meditare su noi stessi e sui nostri rapporti, ci ha fatto capire che le divisioni, i simboli e gli slogan dei partiti, le polemiche e gli attacchi, sono inutili e forse ci ha anche aperto gli occhi su ciò che siamo stati e che non vorremo essere mai più. Non siamo contenitori di voti e consensi elettorali né numeri percentuali ma uomini e donne dietro cui ci sono tante storie uniche e irripetibili, quelle storie che racconta adesso chi ha perso padre o madre, marito o moglie, purtroppo anche qualche figlio o fratello. Certo però che lei ha usato il modo peggiore per farci mettere a nudo e per svegliarci dal torpore…però abbiamo realizzato…tardi si, ma l’abbiamo realizzato che c’è tanta gente che sta davvero male, che non ha neanche il necessario per vivere e abbiamo dimostrato stavolta di non essere egoisti anzi…abbiamo tirato fuori tanta benevolenza e solidarietà…Siamo stati in grado, in un sistema precario che già di fatto era quasi assente, di fronteggiare e limitare i danni che lei ha provocato, facendo di necessità virtù, mio caro sars-cov2, e non permetteremo più a nessuno di questi governanti europei, pseudo-europei e italianissimi di tagliare sulla nostra pelle. Ci hanno tagliato l’istruzione e ciononostante riusciamo a garantire ai nostri studenti la migliore didattica a distanza, migliore perché fatta col cuore e con l’impegno di centinaia di maestri, docenti, accademici che si sono inventati di tutto pur di stabilire un contatto con i loro ragazzi. Non consentiremo ai tecnici dell’economia di tagliare sulla sanità, chiudere i piccoli presidi ospedalieri per poi portare i malati negli alberghi…non permetteremo di fare della professione medica quello che ancora adesso viene fatto, svilire, accusare chi sta in prima linea per poi innalzarlo agli allori perché lavora a mani nude, senza guanti e mascherine, indossa sacchi di immondizia perché non ha le tute, però se  muore si è immolato, no, non si è immolatonon aveva scelta…E non accadrà più.  In questa guerra contro di lei, nemico invisibile che si è insinuato ovunque, Noi abbiamo imparato a reinventarci e a essere pazienti, molto pazienti…Siamo pronti a fare file di ore per entrare in farmacia o al supermercato ma sappiamo che la fine è vicina. Alla fine, saremo Noi a goderci il sole e il mare, non importa come e quando, ma lo faremo ancora, torneremo a goderci le nostre bellezze artistiche, paesaggistiche, eno-gastronomiche mentre il suo destino è segnato, eh già, prima o poi finirà annientato in un laboratorio, chissà magari lo stesso da dove è venuto.

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