Costume e SocietàOpinionistiRosalia Giangreco

La primavera che profuma di zagara

In questo soleggiato e primaverile weekend di marzo, i fiori d’arancio inebriano l’aria con il loro profumo e annunciano che la bella stagione è ormai alle porte. Nonostante questa sia l’ultima domenica di marzo in zona gialla, il cielo terso e i profumi di primavera lasciano ben sperare per il tempo che verrà.

Il fiore d’arancio è simbolo di nozze e di purezza virginale. Ma da dove deriva questa associazione simbolica?

Sebbene il mondo greco sconoscesse l’albero d’arancio portato a occidente dagli Arabi, ai più piace associare l’origine al mito greco che narra del giardino delle Esperidi, figlie di rara bellezza di Atlante e della Notte, custodi di un incantevole albero dai frutti dorati, i cosiddetti pomi delle Esperidi, un dono di Gea, dea della terra, in occasione delle nozze di Zeus ed Hera.

Un’altra leggenda racconta invece del re di Spagna, che aveva ricevuto in dono da una principessa un bellissimo albero d’arancio. Erano così belli, delicati e profumati i suoi fiori che il re se ne innamorò, arrivando persino a negarne un ramoscello a un ambasciatore che lo aveva chiesto per farne dono alla figlia. L’ambasciatore però era riuscito a corrompere il giardiniere del re, con una piccola somma di denaro, in cambio di una ramo della pianta. Il giardiniere, grazie a quel denaro, potè provvedere alla dote della sua unica figlia che il giorno delle nozze acconciò i suoi capelli con i fiori d’arancio, come tributo a quell’albero che le aveva donato la felicità. Da allora questi fiori divennero l’ornamento preferito delle spose e il simbolo stesso del matrimonio.

A parte il mito greco e altre affascinanti leggende, è più probabile che la tradizione di adornare la futura sposa con fiori d’arancio sia attribuibile agli Arabi. L’arancia, come tutti i frutti ricchi di polpa e succo, rotondi e ricchi di semi o spicchi è simbolo di fertilità e abbondanza e per i suoi colori caldi ricorda la passione. Il suo fiore, profumato, bianco, di facile reperibilità, ne ha assimilato il significato ed è diventato simbolo di amore, felicità e fecondità per gli sposi.

Nel mondo cristiano, il fiore d’arancio rappresenta la verginità della sposa che, candida come il fiore, diventa – dopo le nozze – feconda come il frutto.

Qualunque sia l’origine dell’uso dei fiori d’arancio per i matrimoni è innegabile che il loro profumo e la loro bellezza siano foriere di speranza e prosperità, di cui oggi più che mai noi tutti abbiamo bisogno.

Buona domenica

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