OpinionistiRosalia Giangreco

A un anno dallo scoppio della pandemia, l’Italia ancora in balia dell’onda…ta

Cosa è cambiato in Italia rispetto al 2020, oltre a 100.000 morti e migliaia di aziende chiuse? Poco o nulla, nonostante la disperata speranza che in qualche modo qualcuno o qualcosa arginasse il virus, che, nel frattempo, si è modificato e continua a circolare indisturbato. Neanche l’Italia a zone colorate, e le chiusure natalizie sono servite a molto, nonostante gli esperti già a fine settembre tuonavano ciò che poi è accaduto. Così è cambiato il governo ma non la situazione. I vaccini scarseggiano e l’immunità di gregge diventa sempre più un miraggio. Gli imprenditori stanchi di aperture e chiusure continue chiedono ristori e gli studenti faticano ad abituarsi alla modalità di didattica mista. Intanto, aumentano i femminicidi e le violenze in famiglia, la povertà e la disoccupazione. Malgrado i proclami televisivi, la verità è che, cinicamente, rispetto a un anno fa, abbiamo imparato a convivere con i numeri delle vittime e dei contagiati, come se fosse una nuova normalità. È chiaro che ciò che ci aspetta è un post covid che sarà differente dal precovid. È a questo che bisogna abituarsi sebbene si pensi che una volta vaccinati in massa, tolta la mascherina (semmai si potrà) tutto torni al 2019. Nulla sarà uguale, gli equilibri di ciascuno sono cambiati così come le priorità. L’ottimismo di un anno fa ha lasciato il posto allo sconcerto e allo sgomento di fronte a un immobilismo in cui la Nazione sembra essersi impantanata e da cui non riesce a liberarsi. Da lunedì l’Italia – eccetto la virtuosa Sardegna – tonerà in zona arancione e nuove restrizioni sono dietro l’angolo. Ad attenderci una Pasqua rossa lontano da amici e parenti, insomma uguale a quella del duemilaventi. Eppure adesso non abbiamo paura, ci siamo adattati a una nuova routine, fatta più di pantofole che di tacchi e sneakers. Restiamo in attesa, come sempre, che qualcuno venga a liberarci da questo male, mentre l’Italia va a fondo…aspettiamo di vedere come va a finire.

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