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Maxi operazione dei Carabinieri di Noto, arrestati i responsabili della sparatoria del 29 settembre.

Le indagini sulla sparatoria avvenuta il 29 settembre in via Rosselli del quartiere “Caminanti” di Noto nelle ultime ore hanno avuto un’importante svolta. I Carabinieri di Noto hanno fermato sei soggetti tutti appartenenti a due famiglie della comunità dei “Caminanti” netina, ritenuti variamente responsabili della grave azione di fuoco sulla pubblica via.

Le indagini sono state avviate dai militari di Noto immediatamente dopo il grave episodio delittuoso, che ha suscitato vivo allarme sociale nella città barocca. Nel luogo in cui è avvenuta la sparatoria il personale della Squadra Rilievi del Nucleo Investigativo di Siracusa ha rinvenuto numerosi bossoli, ogive e buchi di colpo di arma da fuoco, che hanno attinto alcune autovetture, portoni e muri della via Rosselli. Sono state trovate tracce di sangue distribuite per decine di metri, accreditando una dinamica violenta e protratta. Seguendo la scia ematica i militari hanno recuperato in un terreno immediatamente vicino, una pistola cal. 9 ed un’altra cal. 7,65.

I fatti sono stati così ricostruiti: una donna della comunità appartenete alla famiglia FIASCHÉ, il cui marito in questo periodo è ristretto in carcere, sarebbe stata oggetto di maldicenze da parte della famiglia SCAFIDI-SCAFIRI e, per tale motivo, i suoi familiari si sarebbero mossi per tutelarne l’onorabilità.

Non si è quindi trattato di un agguato di malavita, come all’inizio si era ipotizzato, bensì di una sorta di regolamento di conti fra due famiglie della comunità “Caminanti”.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 29 settembre, il padre, la madre ed il fratello della donna, (famiglia FIASCHÉ), sarebbero andati in via Rosselli per discutere con i familiari della parte avversa, SCAFIDI-SCAFIRI, accusandoli di aver alimentato pettegolezzi nei confronti della loro congiunta. La discussione tra le due famiglie sarebbe culminata con la sparatoria che, vedendo le modalità con cui si è svolta, avrebbe visto fuoco da entrambe le parti.  Solo FIASCHÈ Giuseppe Corrado è stato colpito da diversi colpi che non gli hanno provocato conseguenze letali. Visibili i danni in tutta la strada, dove i Carabinieri, tra i cristalli infranti delle autovetture parcheggiate ed i calcinacci dei muri attinti dalle pallottole, hanno repertato decine di bossoli di diverso calibro.

I racconti dei presenti, tutti appartenenti alla stessa comunità, sono stati reticenti ed elusivi, ma la rapidità con cui le indagini sono state svolte è stata decisiva per ricostruire l’accaduto. Le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza presenti nei paraggi hanno smentito le dichiarazioni dei soggetti coinvolti circa il luogo in cui gli stessi si trovavano al momento dei fatti.

Nei giorni immediatamente successivi alla sparatoria, i Carabinieri di Noto, supportati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, e da due unità cinofile, hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari nella via in questione, rinvenendo ulteriori armi e munizionamento poi sequestrati, poiché detenuti irregolarmente.

Le indagini dei Carabinieri hanno portato all’attenzione della Procura della Repubblica di Siracusa una coerente e fondata ricostruzione di quanto avvenuto, condivisa dal Sostituto Procuratore Dott. GRILLO, che ha diretto le indagini ed ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di:

FIASCHÈ Giuseppe Corrado, di anni 53, ferito nella sparatoria;

RASIZZI Concetta, di anni 51, moglie di FIASCHÈ Giuseppe Corrado;

FIASCHÈ Francesco, di anni 28, figlio di FIASCHÈ e RASIZZI;

SCAFIRI Paolo, di anni 57;

SCAFIRI Umberto, di anni 36, figlio di SCAFIRI Umberto;

SCAFIDI Paolo, di anni 33, genero di SCAFIRI Umberto,

tutti accusati di tentato omicidio pluriaggravato, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco in concorso.

L’operazione è stata condotta ieri notte da oltre 50 Carabinieri, che col supporto di militari dello Squadrone Eliportato e di due unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi addestrate alla ricerca di armi, hanno circondato il quartiere e arrestato gli interessati.

Nel corso dell’esecuzione dei fermi e delle perquisizioni domiciliari, i Carabinieri hanno rinvenuto 3 fucili cal.12 comprensivi di oltre 200 cartucce legalmente detenuti e ritirati in via cautelativa ai sensi dell’art. 39 del T.U.L.P.S. nonché 4 pistole con 230 cartucce sottoposte a sequestro che verranno inviate al R.I.S. di Messina per essere sottoposte agli accertamenti tecnici che verificheranno l’eventuale utilizzo nella sparatoria.

Al termine delle formalità i sei fermati sono stati condotti presso le case circondariali “Cavadonna” di Siracusa e “Piazza Lanza” di Catania, dove ora permarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria aretusea.

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