Pescherecci sequestrati in Libia, Musumeci: “Restare nell’incertezza non si può, vogliamo sapere la verità”.
Il presidente della Regione Nello Musumeci ha incontrato a Palazzo Orleans una delegazione dei familiari dei 18 marittimi di Mazara del Vallo, in stato di fermo dal primo settembre a Bengasi. Dopo il sequestro dei loro due pescherecci da parte delle milizie del generale Haftar, non si hanno avute più notizie. Presenti all’incontro anche i due armatori, il sindaco Salvatore Quinci ed il presidente del consiglio comunale Vito Gancitano.
-Ho più volte sollecitato l’intervento del premier Conte e del ministro degli Esteri Di Maio. Il presidente del Consiglio mi ha assicurato l’impegno personale e immediato. È necessario l’intervento fermo del governo nazionale per fare un po’ di chiarezza su questa storia che sta toccando i cuori di tutti i siciliani, i quali partecipano e condividono la vostra ansia e le vostre preoccupazioni-ha detto Musumeci rivolto ai familiari -Restare nell’incertezza non si può, è un continuo logoramento, vogliamo sapere la verità sulla sorte dei pescatori-.
Aderendo all’invito rivolto dal governatore siciliano, i familiari dei pescatori sono giunti in mattinata a Palermo dopo tredici giorni trascorsi a Roma, dove si sono anche incatenati, nella piazza antistante Palazzo Chigi.
-Lunedì – ha fatto sapere Musumeci – rivolgerò un appello ai parlamentari nazionali ed europei eletti in Sicilia, affinché facciano pressioni sul governo centrale e sulla commissione a Bruxelles affinché si intervenga con urgenza-.
-Sono stanchi ma non rassegnati – ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci – ho sentito l’Unità di crisi della Farnesina e mi hanno detto che i nostri pescatori sono trattati in modo dignitoso, qualcuno ha problemi di salute e necessità di farmaci che gli saranno consegnati presto. Sono in stato di fermo in una palazzina militare, ma non sono detenuti. Sappiamo che è stato attivato un procedimento da parte della Procura militare nei loro confronti-.