L’INFLUENZA RECIPROCA TRA OBESITÀ E AMBIENTE DI LAVORO «CREARE UN SETTING CHE MIRI AL BENESSERE DEI DIPENDENTI»
CATANIA – Qual è il legame tra obesità, nutrizione e attività lavorativa nella società del terzo millennio? Se n’è discusso questa mattina (sabato 26 ottobre) durante il convegno organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Catania, nell’ambito di “Expo Medicina 2024”, in programma alle Ciminiere di Catania dal 24 al 27 ottobre. Ad aprire i lavori il presidente OMCeO Alfio Saggio: «Siamo particolarmente contenti di essere alle Ciminiere, all’interno di un evento che consente al mondo sanitario di esprimersi e raccontarsi. Grazie al nostro convegno abbiamo analizzato una criticità molto attuale: il mondo del lavoro oggi viene condizionato da determinati atteggiamenti nutrizionali e, viceversa, diverse malattie metaboliche, come obesità e diabete, possono essere influenzate dall’ambiente di lavoro, condizionando spesso la produttività delle aziende». Dalla “Kore” di Enna è intervenuto il ricercatore e Consigliere OMCeO Catania Tommaso Piticchio: «Partendo dall’obesità, il diabete mellito e l’attività lavorativa, ho approfondito i nuovi approcci dietoterapici che sono stati descritti e pubblicati negli ultimi anni per migliorare il legame fra queste patologie e l’attività professionale. Le nuove terapie farmacologiche, rispetto a quelle degli anni ’80 e ’90, stanno dando risultati importanti e si prevede un grande exploit nei prossimi 10-20 anni». Piticchio ha anche messo a confronto il digiuno ad intermittenza, la dieta chetogenica e quella mediterranea, sottolineando le differenze, i pro e i contro di questi approcci, oggi molto diffusi anche in Sicilia.
Secondo il direttore della scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Catania Venerando Rapisarda, «gli interventi multidisciplinari portano a migliori risultati, rispetto ad interventi singoli. Si tratta di approcci combinati tra attività sportiva, dieta e coinvolgimento di personale tecnico addestrato (medico del lavoro, nutrizionista, esperto di medicina preventiva)». Si è soffermato sul mondo del lavoro e sulla sicurezza il ricercatore dell’Università “Kore” di Enna e Revisore dei Conti OMCeO Catania Ermanno Vitale: «In ambito lavorativo devono essere messe in atto tutte le misure di prevenzione: l’Organizzazione Mondiale della Sanità da anni ripete di implementare programmi di promozione della salute per creare un setting idoneo che miri al benessere del lavoratore».
Secondo l’INAIL, inoltre, l’esposizione a stress cronico sul posto di lavoro aumenta del 50% la probabilità di incorrere nell’obesità: «Una prolungata sedentarietà, turni frenetici e lavori stressanti – spiega il direttore f.f. SPRESAL ASP Catania Santo De Luca – sono spesso associati a un maggiore Indice di Massa Corporea (IMC) con il rischio, in modo particolare negli uomini, di fare insorgere la sindrome metabolica dovuta a dieta ipercalorica e scarsa attività fisica».