Siracusa. Convegno “Io sono Archimede. Da eredità a opportunità”. Tutti concordi che Archimede diventi un brand internazionale»
Geniale e sempre attuale. Ciò di Archimede si è sempre saputo. Ma che il grande scienziato siracusano rappresenti anche una straordinaria occasione di crescita e di miglioramento per il territorio è quanto emerso, con certezza, nel corso del convegno “Io, sono Archimede. Da eredità a opportunità” che si è tenuto a Siracusa, nel salone Borsellino di palazzo Vermexio. Qui, infatti, su invito del museo Archimede e Leonardo di Siracusa e con il patrocinio del Comune di Siracusa, si sono riuniti alcuni dei più grandi studiosi e ricercatori sull’argomento, provenienti da tutta Italia, oltre a eccellenze del Siracusano. Per un intero pomeriggio dedicato al genio archimedeo. Tra passato e futuro.
I lavori sono stati aperti dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha sottolineato come «il museo Archimede e Leonardo rappresenti la dimostrazione che si possa fare impresa culturale, apportando un valore aggiunto al territorio, producendo lavoro e rigenerando luoghi. Perché con serietà, professionalità e una visione chiara di ciò che si vuole fare i risultati arrivano».
I saluti istituzionali hanno quindi lasciato il posto all’intervento di Maria Gabriella Capizzi, fondatrice e direttrice del museo Archimede e Leonardo di Siracusa, che ha ribadito: «Come si fa a produrre economia con Archimede? Come si fa a trasformare il grande matematico in un volano per lo sviluppo del territorio, del turismo e della cultura? Bisogna creare un brand che duri a lungo, come in Toscana con Leonardo».
Il giornalista e documentarista Prospero Dente, membro del comitato scientifico del museo Archimede e Leonardo di Siracusa, ha evidenziato: «Ritengo che lo Stomachion di Archimede possa essere interpretato come l’eredità spirituale lasciata ai suoi concittadini: “Ci sono infinite possibilità per risolvere i problemi e coglierne le opportunità”… un po’ come dire: “Siracusa non valorizza abbastanza le potenzialità moderne del suo concittadino”».
In collegamento da Roma è intervenuto anche Gastone Saletnich, archivista e storico del Medioevo, componente del comitato scientifico del museo Archimede e Leonardo di Siracusa: «Il genio creativo e l’insaziabile curiosità di Archimede e Leonardo – ha detto – esprimono qualcosa di universale, il profondo desiderio dell’uomo di superare i propri limiti attraverso l’osservazione e la sperimentazione. Non a caso Leonardo nutrì una profonda ammirazione per Archimede».
Roberta Barsanti, direttrice della Biblioteca leonardiana, Museo leonardiano e casa natale di Leonardo, ha invece portato un esempio concreto circa le opportunità che potrebbe rappresentare Archimede per il territorio: «Il Museo Leonardiano di Vinci, nato nel 1953, e la casa natale di Leonardo – ha spiegato – costituiscono, ormai da lungo tempo, un volano importante non solo per la città di Vinci ma per l’intero territorio circostante».
Andrea Bernardoni, docente di Storia della Scienza all’Università dell’Aquila e fondatore di Artes Mechanicae che, da oltre un anno, collabora con il museo di via Mirabella, ha incentrato il suo intervento «su come si restituisce una figura storica al pubblico. Ad esempio, lo stereotipo di Leonardo pare imporre lo “scoop” ogni volta che se ne parla ma il lavoro degli storici dovrebbe essere decisamente un altro».
Gli ha fatto eco Alexander Neuwahl, fondatore di Artes Mechanicae, prestigioso gruppo di ricerca che ha contribuito alla realizzazione dei nuovi modelli delle macchine in mostra al museo di Ortigia: «Quando si affrontano personaggi del calibro di Leonardo o di Archimede la mitizzazione che nel tempo ne è stata fatta è un grosso ostacolo. Fortunatamente, però, la realtà spesso è addirittura più sorprendente e affascinante del mito…»
Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa e rappresentante del comitato scientifico del museo Archimede e Leonardo, ha dichiarato: «Bisogna tesorizzare la genialità di Archimede quale attrattore turistico. È infatti evidente che il grande inventore possa rappresentare un brand percepito non solo come patrimonio archeologico e culturale ma anche legato all’offerta museale, nonché a quella turistico-alberghiera e al settore dell’enogastronomia».
Salvatore Magazù, professore ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Messina, ha aggiunto: «Archimede ha colpito la fantasia dei posteri che hanno costruito la leggenda del sapiente antico che mise il suo sapere a disposizione della polis che gli aveva dato i natali e che sbalordiva con una sorta di scienza spettacolo. Tuttavia, l’analisi dei suoi testi disvela uno smisurato amore per la conoscenza pura e un approccio euristico caratterizzato da un’eleganza formale impareggiabile».
La professoressa Federica Migliardo, ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Messina, ha continuato: «Leonardo ha ripercorso le orme di Archimede, andando sovente anche oltre. E questo costruire sulle conoscenze pregresse è proprio della scienza. Leonardo chiamava la “perfezione della sapienza” “cagion della stoltizia”. E in questa saggia osservazione sta tutto lo spirito scientifico».
La parola è quindi passata aMarco Giudice, esperto di progetti di finanziamento: «Archimede può e deve essere un brand trainante per Siracusa, che non è solo beni culturali ma ha tanto altro. Perciò gli stakeholders del territorio devono riunirsi per ideare e progettare un piano strategico su Archimede, dove devono essere definite le varie fasi per la creazione di un brand, preludio alla creazione di tante attività legate al suo nome».
Ha chiuso il convegno l’intervento di Bernadette Lo Bianco, presidente di Sicilia turismo per tutti, che ha anticipato come la sua associazione proporrà a breve «un percorso accessibile anche per le persone con disabilità motoria, sensoriale e cognitiva, sulle tracce di Archimede. E lo farà partendo dalla statua a lui dedicata fino a ripercorrere tutti i vicoli di Ortigia tanto cari al genio archimedeo».
Non a caso il convegno, moderato dalla giornalista Laura Valvo, ha potuto contare anche sulla presenza dell’interprete Lis, Donatella Valvo.