Palma e ulivo, i simboli che annunciano la Settimana Santa
Domani, domenica 2 aprile, ricorre la Domenica della Palme che apre ai riti e alle cerimonie liturgiche della Settimana Santa. La celebrazione commemora l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, sul dorso di un asino, ed è presente in tutti e quattro i Vangeli. Dalla sinossi, tuttavia, emergono delle sottili differenze; infatti, Matteo e Marco raccontano che la folla, all’ingresso del Redentore, sventolasse rami di alberi o fronde tagliate da alberi trovati nei campi, in Luca non si trova alcuna traccia di ciò, mentre Giovanni menziona proprio le palme. L’episodio di cui parla quest’ultimo è un chiaro riferimento alla festa ebraica di Sukkot, conosciuta anche come ‘festa delle capanne’o dei tabernacoli che consisteva nella costruzione di una capanna in memoria del periodo trascorso dagli Ebrei nel deserto, dopo la fuga dall’Egitto.
La tradizione vuole che ogni fedele sventolasse il lulav, un mazzolino composto da rami di palma, simbolo della fede, mirto, che rappresenta la preghiera verso il cielo, e salice, la cui forma delle foglie simboleggia il silenzio dei fedeli dinanzi a Dio.
In Giovanni 12,12-19 si legge che “[…] Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palma e uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele![…]”
Ma la palma ha anche un altro significato perchè è la pianta che ogni anno si rinnova con una foglia sola e riporta all’idea di un ponte tra l’umanità e i cieli. Trattandosi però di una specie tipicamente orientale, in Occidente, sin dal primo paleocristianesimo, è stata sostituita con il ramoscello d’ulivo che per estensione è diventato il simbolo della pace.
Ecco perchè domattina, il sacerdote prima di celebrare la santa Messa, benedirà sia i ramoscelli d’ulivo che le palme intrecciate.