Sanremo 2023. Evviva l’Italia, evviva la Costituzione
Un inizio col botto, quello della prima serata di Sanremo 2023, sotto la direzione artistica di Amadeus coadiuvato da Morandi e dalla Ferragni.
Una serata storica data la partecipazione di Mattarella, il primo Presidente della Repubblica che assiste all’apertura della nota manifestazione canora. Un momento emozionante e di grande unità nazionale quello dell’intonazione dell’Inno di Mameli, cui è seguito il bellissimo intervento di Roberto Benigni. L’attore premio oscar ha ricordato a tutto il pubblico in sala e non, il valore della nostra Costituzione, definita un’opera d’arte, il lavoro dei Costituenti, ha ribadito i concetti di libertà e di pace.
Peccato che la realtà italiana sia molto diversa rispetto a ciò che recita la Costituzione. Fra qualche mese ricorre il suo 75° compleanno e c’è ben poco da festeggiare. Se Benigni ha citato tra gli altri, l’articolo 21, definendolo “il pilastro di tutte le libertà dell’uomo”, un diritto imprescindibile, ciò che oggi troppo spesso il cittadino italiano percepisce è il dovere. La violazione delle libertà individuali è all’ordine del giorno; è la stessa legge talvolta a violare la Costituzione.
Dunque un Sanremo in cui vera protagonista è stata la Libertà, con la scritta ”Pensati Libera” che campeggiava sulla stola di una splendida quanto spigliata Chiara Ferragni, alla sua prima volta al Festival.
Sanremo è quella finestra sul mondo che presenta il meglio dell’Italia e ieri sera con la presenza del Garante della Costituzione l’evento ha acquisito una valenza ancora maggiore rimarcando che bisogna sempre mantenere viva la memoria del passato affinché il presente e il futuro siano sgomberi dalla paura. Ma è veramente così?