Violenza sulle donne, una panchina rossa all’assessorato Famiglia. Albano: «Denunciate, non sarete sole»
L’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro al fianco di tutte le donne che subiscono violenza. Sono state inaugurate oggi, davanti alla sede di via Trinacria a Palermo, una panchina rossa e una buca delle lettere: la prima in memoria delle vittime di femminicidio, la seconda a disposizione di tutti coloro i quali vogliano scrivere, in forma anonima, una nota di denuncia.
«Siamo pienamente impegnati nel contrasto alla violenza sulle donne – ha dichiarato l’assessore Nuccia Albano -. Abbiamo deciso di installare una panchina rossa, segno di memoria e di speranza e una buca delle lettere, non solo per il significato simbolico ma anche perché l’invito che faccio a tutti, donne, amici delle vittime, parenti, vicini di casa è di denunciare. Vogliamo che chiunque arrivi qui si senta accolto e in condizioni di chiedere aiuto. Qualsiasi forma di aiuto. Noi ci adopereremo, con tutti i nostri mezzi, per aiutare chi vive nella paura, chi trascorre le proprie giornate nella disperazione e tra le violenze. Noi ci siamo e non lasceremo mai sola alcuna donna».
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche Franco Fiore, sindaco di Caccamo, paese dove è stata uccisa, nel gennaio del 2020, la 17enne Roberta Siragusa.
L’assessore ha inoltre già pianificato di istituire, in via sperimentale, un centro multidisciplinare di ascolto, composto da sociologi, psicologi e avvocati, che avrà sede presso i locali dell’assessorato, per vittime di violenza e uomini maltrattanti.
«Una iniziativa importante – sottolinea il presidente della Regione Renato Schifani – non solo per far sentire la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime di femminicidio, ma anche per il significato che assume in prospettiva futura: è fondamentale che le donne che subiscono violenza si sentano parte di una rete e che sappiano di poter contare sull’aiuto delle istituzioni. Non smetteremo mai di impegnarci in questa direzione».